Dopo aver parlato di under 19 e soprattutto alle porte della ripresa dei campionati, momento tanto atteso, ci siamo soffermati a parlare con coach Giuseppe Sampalmieri dei suoi under 16, gruppo che raccoglie le annate 2006/07 e 2008.
Come stanno andando le cose nonostante il periodo di stop alle gare?
“Devo dire che i ragazzi hanno iniziato il nuovo anno con il piglio giusto – ha detto coach Sampalmieri – e ci siamo riusciti ad allenare sempre con continuità e soprattutto in buon numero. Purtroppo abbiamo come tutti sofferto di stop forzati, causa covid, ma il bicchiere è mezzo pieno, soprattutto per l’atteggiamento con il quale ci stiamo allenando. Non è facile per loro riuscire a comprendere appieno l’obiettivo stagionale, che esula dalle vittorie in campionato, ma devo dire che i miei atleti mi stanno sorprendendo positivamente per l’attitudine positiva e soprattutto propositiva”.
Il gruppo infatti, iscritto al campionato 2006, è formato da molti ragazzi di uno o due anni di meno, risultando in difficoltà soprattutto fisica, affrontando squadre con esperienza e tonnellaggio differente. Quali sono gli obiettivi che ti sei posto nel lavoro con loro?
“Ovviamente non è facile giocare le partite, in quanto il gruppo paga in stazza – continua il coach – ma devo dire che comunque si riesce a fare un lavoro che poi tutti quanti si ritroveranno più avanti. La stagione 2021/22 è chiaramente falsata dai bollettini medici, da stop più o meno lunghi, per questo la società ha scelto di intraprendere un percorso principalmente tecnico per questo gruppo, chiamato a reagire con forza ed orgoglio, guardando oltre il risultato e concentrandosi sul miglioramento personale. Per esempio stiamo lavorando tanto sul gioco senza palla, unico modo per limitare il gap fisico quando siamo costretti a giocare palla in mano a metà campo, magari in maniera statica. Trovare un vantaggio dai tagli o da semplici collaborazioni e spaziature è qualcosa di molto importante e sono certo che stiamo gettando già ora le basi per una splendida stagione 2022/23, sperando che sia quella del rilancio per tutti gli sport”.
Ci sono aspetti che in questo lungo periodo dove si è giocato pochissimo un coach può trattare in palestra in maniera più approfondita?
“Di certo – continua Peppe – il lavoro individuale è stato preponderante. Non giocare le partite ti permette di avere tempi molto più dilatati, senza la fretta di dover preparare nulla di tattico in preparazione di partite. Questa è un’arma che i coach devono utilizzare. Si lavoro troppo poco sui fondamentali individuali, per questo in questa stagione ho dato molta attenzione al tiro, passaggio e palleggio, che sono essenziali per la formazione di un giocatore”.
Tra poco si riprenderà a giocare, quali sono le sensazioni e cosa ti aspetti per i mesi che ci dividono dall’estate?
“Non aspetto risultati, ma volontà e voglia di fare bene. Devo dire di aver trovato dei ragazzi volenterosi e che stanno imparando giorno dopo giorno a fare gruppo. Che sia un viaggio per una trasferta oppure quattro chiacchiere nello spogliatoio. Sinceramente voglio sottolineare questo aspetto, in un periodo storico, dove si può sempre di meno passare del tempo a ridere e scherzare con amici. Riguardo l’aspetto tecnico vorrei che l’annata finisse con grandi miglioramenti, per ripartire a settembre e raccogliere quanto seminato, che sono sincero, non è poco”.